La Cina resta un mercato irrinunciabile a lungo termine

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Per investire in Cina è fondamentale essere selettivi e seguire un’ottica di lungo termine. I recenti timori degli investitori esteri nei confronti del paese sottolineano la necessità di comprendere a fondo le riforme attuate, spiega il nostro gestore Haiyan Li-Labbé

Che cosa pensi della risoluzione adottata il mese scorso dal comitato centrale del Partito comunista cinese che ha consolidato la dirigenza di Xi Jinping?

Haiyan Li-Labbé : La risoluzione adottata nell’ultima plenaria del comitato centrale del Partito comunista cinese l’11 novembre scorso conferma il presidente Xi Jinping, tra poco più di un anno, per un terzo mandato. Una decisione che non ha sorpreso chi segue con attenzione la Cina. Xi Jinping gode di molta popolarità tra la popolazione, in particolare nelle campagne. Inoltre, la risoluzione riafferma la volontà di stabilità e continuità delle autorità cinesi, oltre a garantire il proseguimento delle riforme.

Questa risoluzione giunge dopo le nuove preoccupazioni degli investitori esteri verso la Cina. Che cosa puoi dirci a riguardo?

H.L : In effetti quest’estate sulle Borse cinesi hanno pesato molte preoccupazioni dopo il giro di vite normativo del governo su alcuni settori, che era volto a correggere stabilmente una serie di eccessi (posizioni dominanti, disuguaglianze, precarietà…). Le difficoltà finanziarie del colosso cinese dell’immobiliare Evergrande emerse poco dopo non hanno certo contribuito a rassicurare gli investitori esteri.

Recentemente si sono aggiunti i timori legati alla quotazione delle imprese cinesi a Wall Street. Che cosa è successo?

H.L. : Le autorità statunitensi hanno deciso di rendere più intransigenti i requisiti in materia di trasparenza nei confronti delle società cinesi, che ora dovranno pubblicare più informazioni, in particolar modo contabili, e dichiarare i legami che intrattengono con Pechino se vogliono essere quotate nelle Borse degli Stati Uniti. Questa decisione ha sollevato molti timori tra gli investitori, alcuni si sono persino chiesti se per un soggetto estero fosse ancora possibile continuare a essere azionista di un’azienda cinese. Non c’è da preoccuparsi: gli investitori esteri potranno continuare a investire nelle società cinesi! Attraverso i mercati finanziari cinesi o la Borsa di Hong Kong.

Come spieghi tutti questi timori degli investitori esteri?

H.L : In primo luogo occorre dire che Evergrande è un caso particolare e isolato. Il giro di vite normativo decretato dal governo ha spaventato gli investitori perché è stato decisamente più rigido rispetto agli interventi del 2015 e del 2018. Tuttavia questa misura è tesa innanzitutto a correggere gli eccessi legati al rapidissimo sviluppo di alcuni settori di attività, ridurre ulteriormente la povertà e le disuguaglianze sociali e rendere la crescita economica più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Secondo me questi timori sottolineano il bisogno e la necessità di comprendere bene le riforme, soprattutto sociali, condotte nel paese, per valutare meglio la trasformazione che sta avvenendo in Cina.

Quindi gli investitori esteri non capiscono bene la Cina?

H.L : Con un prodotto interno lordo (PIL) che si prevede supererà i 16.000 miliardi di dollari quest’anno1 , la Cina è la seconda potenza mondiale, ma è anche la seconda piazza finanziaria del mondo in termini di capitalizzazione di borsa (circa 20.000 miliardi di dollari) dietro gli Stati Uniti (circa 43.000 miliardi) ma davanti a Giappone (7.000 miliardi), Regno Unito e Francia (entrambi attorno ai 3.000 miliardi)2 . Nonostante questo la Cina rimane sottorappresentata negli indici di borsa mondiali.

Non può essere dovuto anche a una comunicazione errata verso gli investitori esteri?

H.L. : Sicuramente, e nel caso dell’episodio estivo che ho citato prima, il governo ha subito tentato di rassicurare gli investitori. È chiaro che c’è ancora molta strada da fare, ma il paese si sta aprendo sempre più agli investitori esteri e cerca di migliorare la comunicazione e la trasparenza. Sempre più società cinesi pubblicano relazioni in inglese e assumono manager che parlano inglese per comunicare meglio con gli investitori esteri.

Hai parlato di riforme sociali. Non è necessariamente la prima caratteristica che viene in mente a un investitore estero quando pensa alla Cina…

H.L : Le riforme realizzate in Cina hanno come obiettivo principale il miglioramento delle condizioni della popolazione cinese. Le misure adottate dal governo negli ultimi anni in materia di previdenza e pensioni sono tra le più rilevanti degli ultimi vent’anni nel paese. Per esempio hanno permesso di sollevare dalla povertà oltre un miliardo di persone.

Puoi citarci altri esempi di progressi sociali?

H.L. : Non è molto noto, ma oggi praticamente tutta la popolazione cinese (il 95%) è coperta da un’assicurazione malattia. Questa percentuale era di appena il 5% nel 19903 . Trent’anni fa, soltanto il 30% dei lavoratori urbani versava i contributi per la pensione. Oggi questo tasso sfiora il 70%4 . Per quanto riguarda la parità uomo-donna, la Cina ha un tasso di partecipazione delle donne al mondo del lavoro del 60% contro una media mondiale del 47%, secondo la Banca mondiale. Il numero di persone che hanno accesso a un fondo pensione è passato da 25 milioni a 900 milioni in trent’anni5 .

E per quanto riguarda le tematiche ambientali, che oggi sono al centro delle preoccupazioni degli investitori?

H.L. : La Cina ha definito un obiettivo ambizioso di azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2060 e ha annunciato una serie di misure per sostenere gli investimenti a favore dell’ambiente. Sono attese altre misure per favorire le energie rinnovabili, le reti elettriche intelligenti6 , gli impianti di stoccaggio dell’energia elettrica, ecc. Per gli investitori, constatiamo inoltre che le società cinesi si sforzano notevolmente di migliorare la trasparenza e la comunicazione in materia di investimenti ambientali, sociali e di governance (ESG).

Tenuto conto di tutte le riforme già realizzate o in cantiere, quali sono le vostre prospettive di lungo termine per il paese?

H.L. : Secondo le nostre stime, il PIL cinese potrebbe raddoppiare entro il 2035, permettendo verosimilmente alla Cina di superare gli Stati Uniti. Con le sue riforme, il paese accelera l’indipendenza tecnologica e grazie alle trasformazioni strategiche emergono nuove opportunità di investimento. Abbiamo individuato quattro mega trend di lungo termine: l’innovazione tecnologica, la transizione ecologica, l’evoluzione delle modalità di consumo, la salute e le innovazioni in ambito medicale.

Possiamo quindi continuare a investire in Cina?

H.L. : Se si è selettivi e si segue un’ottica di lungo termine, la Borsa cinese può offrire opportunità di investimento per i prossimi 10 - 15 anni. La Cina si conferma un mercato irrinunciabile a lungo termine. È però necessario studiare il paese e le sue aziende. Bisogna anche interessarsi ai futuri vettori di crescita dell’economia cinese e mondiale, che saranno sicuramente diversi da quelli di oggi. In Carmignac cerchiamo di individuare quali potrebbero essere i futuri leader globali. E per farlo occorre analizzare anche le decisioni del governo cinese, per tentare di comprenderne gli obiettivi per la Cina e la sua economia.

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1Fonte:Statista
2Fonte:Bloomberg, Carmignac
3Fonte: Ministero delle Risorse umane e della sicurezza sociale della Repubblica popolare cinese, 31/12/2018
4Fonti: HSBC Global Asset Management Research - Taking the pulse: China’s healthcare sector publication on June 2019, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Ministero delle Risorse umane e della sicurezza sociale della Repubblica popolare cinese, ultimi dati disponibili per lo studio 31/05/2019
5Fonti: CICC, Ministero delle Risorse umane e della sicurezza sociale della Repubblica popolare cinese, 31/12/2018
6Les réseaux électriques intelligents (ou smart grid en anglais) sont des réseaux de distribution d'électricité favorisant l’échange de données entre les fournisseurs et les consommateurs afin d’ajuster les flux en temps réel et garantir une fourniture d’énergie efficace, économique et sécurisée.

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