Carmignac Patrimoine

Carmignac Patrimoine affronta l’emergenza Covid-19

  • Data di pubblicazione
  • Lunghezza
    4 minuto/i di lettura
  • Posizionamento prudente
    Poichè l’impatto economico è ancora difficile da valutare
  • Opportunità selezionate
    Create da dislocazioni del mercato
  • Convinzioni di lungo termine
    Tuttavia in corso

Gestione del rischio: affrontare un evento imprevedibile con conseguenze di portata eccezionale

L’emergenza sanitaria ha messo in luce il fragile contesto nel quale hanno operato i mercati in questi anni. Anni di politiche monetarie eccezionali che hanno avuto l’effetto di neutralizzare la volatilità e orientare gli investitori verso gli asset rischiosi. Il violento shock deflazionistico creato dalla crisi della domanda e aggravato dal drastico calo del prezzo del petrolio ha avuto come conseguenza il crollo indiscriminato dei mercati azionari ma anche di alcuni segmenti del mercato obbligazionario. Per contrastare l’aggravamento repentino del rischio economico e finanziario, le Banche centrali e i governi hanno annunciato misure radicali che hanno dato ai mercati una boccata d’ossigeno, consentendo loro di recuperare terreno dopo avere toccato i minimi.

Pertanto nelle ultime settimane, dopo l’ondata di panico, i mercati hanno ripreso a guadagnare terreno, resi più coraggiosi dalla luce intravista in fondo al tunnel. Ora, con la stagione delle trimestrali che entra nel vivo e la pubblicazione dei dati post-febbraio, saremo in grado di misurare meglio le ricadute economiche concrete dei lockdown Sullo sfondo di questo periodo caratterizzato da molte speranze ma anche da molte incertezze, alcune settimane fa abbiamo innalzato il profilo di rischio del Fondo, mantenendolo tuttavia a un livello moderato per ridurre la volatilità del Fondo.

Nelle prossime settimane, i mercati dovranno correggere verso una nuova direzione più chiara. C’è sicuramente un bull case, basato su quella che sembra essere una potenza di fuoco illimitata utilizzata dalle autorità politiche per affrontare il problema. Tuttavia alcuni temi rimangono in sospeso:

  • La situazione europea che presenta una reale problematica politica e non soltanto economica. L’accordo raggiunto dall’Eurogruppo purtroppo è ancora insufficiente. Tutte le speranze sono ora riposte sul Recovery Fund, il Fondo per la ricostruzione che dovrà essere negoziato a livello dei Capi di Stato.
  • Come reagiranno alcuni mercati emergenti deboli al lungo stress sul finanziamento in dollari USA?
  • La durata dell’emergenza e della crisi: gli analisti hanno rivisto al ribasso le aspettative, ma potrebbero essere ancora “dietro la curva”?

    A nostro avviso queste domande sono cruciali e non può esserci subito una risposta a tutte; prudenza e flessibilità rimangono pertanto le parole d’ordine.

Che cosa abbiamo fatto per gestire il rischio di Carmignac Patrimoine dall’inizio dell’emergenza?

  • Quando il virus ha iniziato a diffondersi da est verso ovest, abbiamo deciso di ridurre in maniera sostanziale i rischi per evitare di dover affrontare incertezze. Abbiamo limitato l’esposizione ai Titoli di Stato periferici europei ed emergenti, ridotto drasticamente l’esposizione azionaria netta e aumentato la liquidità.

  • La struttura del portafoglio rimane complessivamente molto prudente, con alcuni driver di performance selezionati nei titoli di credito e azionari, controbilanciati da un rischio moderato sui Titoli di Stato, l’esposizione all’oro e un rischio valutario basso. Inoltre, per affrontare la volatilità dei mercati, gestiamo tatticamente e attivamente l’esposizione del portafoglio attraverso l’esposizione azionaria.

  • Essere risk manager significa anche cogliere le opportunità quando identifichiamo un’asimmetria positiva. L’emergenza funge da ‘catalizzatore’ di un’accelerazione del ciclo economico, creando dislocazioni e alimentando la dispersione nel mercato del credito con opportunità per i detentori di obbligazioni. Nelle ultime settimane abbiamo rafforzato l’esposizione fisica ad alcune posizioni idiosincratiche che remunerano adeguatamente il costo del rischio legato ai fondamentali sia sul mercato primario che secondario.
    Nella componente azionaria, la domanda è: ci sono titoli di qualità nell’universo dei titoli ciclici che potrebbero rimbalzare velocemente quando si vedrà la luce in fondo al tunnel? O ci sono problematiche strutturali che impediranno la ripresa? È la domanda alla base delle analisi del team azionario in questo momento. Per esempio il team sta esaminando i titoli di società collegate al settore dei viaggi per comprendere se c’è una parte specifica della catena di valore che subirà un impatto strutturale più moderato. Sulla base della nostra analisi, abbiamo comprato società correlate al settore dei viaggi, come Amadeus, la multinazionale dei servizi IT rivolti al mercato turistico e dei viaggi, e abbiamo aumentato la posizione in Safran. Entrambe le società mostrano fondamentali solidi, perché parte degli utili deriva da ricavi ricorrenti generati dai contratti di manutenzione.

Non solo gestione del rischio ma anche convinzioni di lungo termine

Il portafoglio azionario rimane concentrato su società non cicliche / a visibilità elevata. Evitiamo le società pesantemente indebitate, per alcune delle quali un’interruzione dell’attività economica potrebbe determinare gravi carenze di liquidità.

  • A livello geografico, privilegiamo in termini relativi la Cina rispetto ad altre regioni. Infatti, con il graduale allentamento delle misure di lockdown, l’attività economica riprende progressivamente. E anche se il paese dovrà confrontarsi con il brusco crollo della domanda estera, la bilancia dei pagamenti mostra attualmente segnali di miglioramento grazie alla diminuzione del prezzo del petrolio e delle altre materie prime, oltre che per l’interruzione del turismo internazionale. Siamo posizionati su titoli orientati al mercato domestico, che beneficiano del sostegno delle politiche e delle tendenze di lungo termine che interessano i settori della new economy cinese (e-commerce, salute, data center).

  • In termini settoriali, privilegiamo l’esposizione alle tematiche legate all’innovazione e correlate al cambiamento delle abitudini determinato dall’attuale crisi, che in alcuni casi è perfino accelerato dal lockdown. Per esempio, la quarantena forzata causa un’impennata dell’e-commerce, che potrebbe diventare un’abitudine di consumo ancora più radicata. Le misure di distanziamento sociale per evitare il contatto fisico hanno condotto tra l’altro all’incremento dei pagamenti digitali, che incentivano lo sviluppo della fintech. La permanenza obbligata a casa ha inoltre portato a un maggiore utilizzo dello streaming e dei videogame, che a sua volta fa crescere la domanda di software, cloud e semiconduttori..

Nella componente obbligazionaria, gestiamo attivamente la duration modificata globale del Fondo, attualmente bassa.

  • Nel comparto dei Titoli di Stato, è necessario essere selettivi. Nei mercati sviluppati privilegiamo i paesi la cui Banca centrale ha maggiori margini di intervento, come gli Stati Uniti, dove Carmignac Patrimoine è posizionato prevalentemente sul segmento lungo della curva (10 anni e 20 anni), e l’Australia. Anche se il pacchetto di misure della BCE sosterrà il debito periferico, non crediamo che il premio per il rischio sia interessante per ora tenuto conto del previsto aumento del debito e dei livelli particolarmente bassi stimati per la crescita. Pertanto abbiamo approfittato dell’elevata liquidità messa a disposizione dall’intervento della Banca centrale per ridurre ulteriormente l’esposizione al debito periferico europeo.

  • Nella componente credito, come illustrato precedentemente, procediamo in maniera selettiva all’acquisto di titoli che a nostro avviso presentano un bilancio solido.

Sul fronte valutario, la forte pressione sui rendimenti USA ha convinto la Fed a varare un programma di allentamento monetario illimitato, come definito dalla stessa Federal Reserve. Ora che questi interventi sembrano avere arginato le pressioni sulla liquidità in dollari, l’apprezzamento del biglietto verde dovrebbe rallentare. Pertanto confermiamo l’euro – valuta di riferimento del Fondo – come valuta principale di esposizione per limitare il rischio di cambio in un contesto che permane incerto.


Carmignac Patrimoine e Carmignac Portfolio Patrimoine

Principali rischi del Fondo
AZIONARIO: Le variazioni del prezzo delle azioni, la cui portata dipende da fattori economici esterni, dal volume dei titoli scambiati e dal livello di capitalizzazione delle società, possono incidere sulla performance del Fondo.
TASSO D'INTERESSE: Il rischio di tasso si traduce in una diminuzione del valore patrimoniale netto in caso di variazione dei tassi.
CREDITO: Il rischio di credito consiste nel rischio d'insolvibilità da parte dell'emittente.
CAMBIO: Il rischio di cambio è connesso all'esposizione, mediante investimenti diretti ovvero utilizzando strumenti finanziari derivati, a una valuta diversa da quella di valorizzazione del Fondo.
L'investimento nel Fondo potrebbe comportare un rischio di perdita di capitale.

[Scale risk] 4/3 anni_IT