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Aggiornamento sui fondi – Carmignac Patrimoine

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La situazione economica globale peggiora

A livello mondiale, un numero crescente di economie sta per entrare in una fase di contrazione, visto che l’inflazione inizia a esercitare pressioni sui margini e sul potere di acquisto mentre l’aumento dei tassi di interesse determina un inasprimento delle condizioni finanziarie per famiglie e imprese. Di conseguenza, il contesto macroeconomico globale è peggiorato rispetto all’inizio dell’estate.

Nonostante il forte rimbalzo dei mercati finanziari all’inizio del terzo trimestre, le Banche centrali hanno mantenuto ferma l’intenzione di arginare l’inflazione "a qualsiasi costo". Fa eccezione la Cina, che mantiene le misure a sostegno della crescita economica, frenata dal protrarsi della politica "zero covid".

Che cosa abbiamo fatto in questo contesto?

La tempestività dimostrata dalle Banche centrali nell’aumentare i tassi per ridurre l’inflazione ha causato il caos nei mercati finanziari e la volatilità ha interessato tutte le asset class, anche quelle considerate meno rischiose. In tale contesto, abbiamo attuato una strategia coerente durante il trimestre per limitare e ridurre gli effetti della volatilità dei mercati finanziari sul portafoglio, in linea con il nostro mandato.

  • Fattori che hanno contribuito positivamente alla performance del terzo trimestre

    • L’esposizione limitata ai mercati azionari (15% in media)



    • L’aumento del prezzo degli asset russi1 in portafoglio che non siamo riusciti a vendere quando è scoppiata la guerra (aumento avvenuto dopo il ritorno delle obbligazioni russe sui mercati ad agosto)

  • Fattori che hanno contribuito negativamente alla performance del terzo trimestre

    • L’esposizione all’oro, avviata per gestire il rischio di un’ulteriore escalation geopolitica, che ha risentito dell’aumento dei tassi di interesse reali e dell’apprezzamento del dollaro
    • Gli investimenti in Titoli di Stato tedeschi e statunitensi, effettuati per gestire il rischio della crescita economica lenta combinata all’aumento dei prezzi (stagflazione), che sono stati penalizzati dalla brusca inversione di tendenza del mercato ad agosto
    • i titoli azionari cinesi in portafoglio, poiché le misure di stimolo in Cina hanno avuto difficoltà a concretizzarsi e il paese ha continuato a essere paralizzato dalle misure contro il Covid

Posizionamento prudente e focus sui titoli resilienti alla recessione

Dalla Federal Reserve statunitense (Fed) alla Banca centrale europea (BCE), tutte le principali Banche centrali hanno costantemente ribadito l’intenzione di ridurre l’inflazione, anche se ciò dovesse determinare una recessione. Le conseguenze di questo impegno non sono ancora pienamente riflesse nei prezzi degli asset.

Prevediamo un proseguimento e peggioramento della contrazione degli utili negli Stati Uniti. Inoltre, la Fed dovrà far aumentare il tasso di disoccupazione per tenere l’inflazione sotto controllo. Prevediamo quindi che la contrazione dei profitti innescherà una recessione economica già a metà del 2023. In Europa, la recessione potrebbe manifestarsi già a fine 2022, a causa dello shock energetico.

La gravità della recessione dipenderà dalle misure fiscali e dalla loro entità, ammesso che i governi possano permettersele.

1 Siamo intenzionati a liquidare i restanti titoli russi presenti nei portafogli non appena le condizioni di mercato lo consentiranno, poiché salvaguardare gli interessi dei nostri clienti resta il nostro obiettivo principale.

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